E' mattino. Sveglia...
corro a pisciare.
Non resisto, penso a Te.
Con una mano
accendo il cellulare;
Aspetto, lavo il volto,
mi adorno.
Un bip mi scuote, leggo:
Amore buongiorno!
Sorrido, cammino
ancora barcollando.
Pensieri, dolcezza...
Anche oggi
sono il primo uomo
che stai pensando.
Commenti
Ciao Elisa
La parola in questione, indica il suono che l' urina emette a contatto con una superficie: pssschhh.
In ogni caso è un danno per la poesia, a mio avviso essere inopportunament e moralisti, in quanto dovremmo, proprio noi Poeti, riflettere di più sul vero significato della parole, sulla loro origine.
Tuttavia, perchè avrei dovuto usare il verbo URINARE? "Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici" -diceva Virgilio nel verso della IV Bucolica. Io l' ho sempre avuta la sua identica intuizione e alcuni di voi me ne danno conferma. Tuttavia sono dell' idea Pascoliana, invece, che raccomanda di restare umili e di apprezzare le cose semplice e la spontaneità. Accetto assieme ai consigli, con molta gioia, anche le critiche amici poeti. Ecco comunque la mia risposta alla vostra puntualizzazion e: vi consiglio di udire quella parola (come anche altre) per il vero significato che essa ha, e non piuttosto per ciò che i teneri e qualunquisti cittadini del nostro tempo le hanno attribuito. Un caloroso saluto.
Matteo Biagio Rizzo
la parola - pisciare o urinare- a mio modesto parere non è poetica.
Ciao Matteo!
Al di là della lezione sul vocabolo "Pisciare" e della lezione di letteratura, di cui ti ringrazio, la mia è stata solo una opinione personale. Continua a non piacermi il termine "Pisciare" proprio per il suono che emette e non per l'azione, né tanto meno il verbo "Urinare".
A rileggerti con piacere!
Ciao Elisa
un termine, piuttosto che una parola scurrile è pur sempre un'opinione del tutto personale, mi spiace ma neppure
a me piace quel termine, almeno non mi piace che venga usato cosi in una poesia, ma resto del fatto che a me non piace
mentre a te si, è soggettivo.