Io son l'aulente rosa
la rugiada su me si posa.
Sono il letto della sposa.
Inebrio col mio profumo,
ferisco con le mie spine.
Le mani non possono stare a me vicine.
Petalo dopo petalo perdo la mia grazia,
mi strappa e mi sciupa il villano,
lontano dalla terra mio ristoro
perdo tutto il mio decoro.
Spine irte come lame
mi difendon dalle volgari brame.
Difendo la mia solitudine
non fa per me la moltitudine.
Regina dell'ameno giardino,
l'occhiolino fò a Cupido
Su di me non si può aver dominio
con le mie spine posso dar gran fastidio.
Ristora l'occhio e la narice
ma lasciami alla mia radice.
la rugiada su me si posa.
Sono il letto della sposa.
Inebrio col mio profumo,
ferisco con le mie spine.
Le mani non possono stare a me vicine.
Petalo dopo petalo perdo la mia grazia,
mi strappa e mi sciupa il villano,
lontano dalla terra mio ristoro
perdo tutto il mio decoro.
Spine irte come lame
mi difendon dalle volgari brame.
Difendo la mia solitudine
non fa per me la moltitudine.
Regina dell'ameno giardino,
l'occhiolino fò a Cupido
Su di me non si può aver dominio
con le mie spine posso dar gran fastidio.
Ristora l'occhio e la narice
ma lasciami alla mia radice.
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per il resto la vita è un passaggio, tutto invecchia, tutto passa, tranne il ricordo.