Metro: tre strofe saffiche con rime alternate ABAb
Chi saremo, quando le nostre cellule
saranno di altri? Pochi scabri versi
a dichiarare la fine. Libellule
fragili, persi
gli anni migliori. Dove cadremo,
le mani aggrappate a spuntoni
di rimpianti? E già tremi e tremo,
mentre i rioni
si scontornano nel cieco biancore
di un’alba attonita. Tra le chiome
sfrondate delle nuvole, si muore
senza più nome.
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