Mi ricordo 
di quando tornai
a catechismo in un sogno.

In un sogno.

E la stanza si fece bianca e fredda,
s'era rimasti in cinque
e non s'aveva voglia, stavolta, di prenderci in giro.

Quella faccia slavata
del cadavere che saluta soltanto;
che ci faccio, che ci faccio qui?

Mi ricordo 
di quando mi riaddormentai
ma non ne avevo più bisogno.

Non ne avevo più bisogno.

E la testa si fece stretta
nella tinta acre dell'incenso
e il passato più irreale.

Quei visi da dietro
ma le voci smascherate;
mi sentite, mi sentite?


Mi ricordo
di quando mi svegliai
in quell'alba che tanto agogno.

Quell'alba che tanto agogno.

E le mani smisero di tremare
calme per un gioco di fortuna
così da crederle mozzate.


Scuote le spalle un primo amore 
e la sua voce mascherata;
non so chi sono


se non lo sai tu.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Commenti  

genoveffa frau
# genoveffa frau 05-05-2022 23:18
Sogni e risvegli talvolta sconvolgono e lasciano confusi, bravissimo!

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