COME ALIENI S'INFILTRANO
NELLE ZOLLE SCAVATE DAI NOSTRI RIGURGITANTI DIVERBI SELVATICI
DA GRUMI DI PAROLE
LUSINGHE
PUGNI FRANTUMANO L'EFFIMERO
PARSO, SCONTATO
IN ESILI BRANDELLI
DICHINA LA MANO
BENEVOLA E SALVATRICE
ALL'INSISTENTE REGNARE DI ATLANTE
CON I SUOI ECCELSI PENSATORI
IL RE, DEL NOSTRO POTERE
come fiocchi di raso
infilati da una lancia smussata e siderale
s'insinuano nel tracciato
creato nell'abisso dell'anima
fino a smuoverla.
Fra snodi arcuati
e zone di penombra
compaiono poesie
di segregate passioni e semi
che come quei tocchi, nell'appoggio
impregnano letture
che l'anima irradieranno
nell'attesa del suo aleggiare.
che è l’omo che se ‘nventa la religgione
pe’ smania de potere e p’esse padrone
de li sentimenti e penzieri della popolazione,
come si nun bastasser la politica e la morale
mò ce se mettono puro l’imamme e ‘r cardinale.
Io me meravijo de come er padreterno
ch’è infinitamente bono e fonte de pace
possa scaraventà li pori cristi all’inferno
o comannà d’ammazzà l’artri come ‘n rapace.
Mesà che ‘r paradiso lo vedemo cor binocolo
ciaveva preso Carlo che allora è l’oppio der popolo.
La religione, quella unica e sincera,
nasce da sola drent’ar core,
e come ‘n fiore a primavera
quanno sboccia nun fa rumore,
è quella che quanno vedi le stelle
te fa volà in braccio ar creatore,
t’accorgi che sta ‘n tutte le cose belle,
è quer sospiro profonno che se chiama amore.
Incatenami le membra teneramente con i mille serpenti della Tua soave sensualità, con i delicati baci delle mille spose che lasciai durante il percorso su questo pianeta e che ritrovo nel Tuo sguardo.
Fammi sognare i sogni dei gelsomini in amore, dammi le visioni angeliche degli anziani dietro gli occhiali un pò appannati dai sospiri, fammi assaporare il tepore caldo ed etereo delle Tue mani onnipresenti.
Non abbandonarmi durante le mie misteriose escursioni notturne, non lasciarmi solo, ineffabile Guardiano delle mie notti.
a non cadere nel dubbio,
se tu l’hai detto è vero,
vincerai,
le tue parole non passeranno,
il male non prevarrà sul bene,
le porte degli inferi
non si apriranno per la Chiesa,
la Tua Chiesa,
tu l’hai detto, aiutami a credere
che tu vincerai,
non è facile in questo mondo
non è facile nel Tuo mondo,
ma tu non permettere a me
come ai miei simili
di avere dei dubbi
sulla tua Resurrezione!
Aiutami ti prego
a non arrendermi al dubbio.
Sarebbe la fine.
Conoscevo un prete
che dava della puttana alla puttana,
del corrotto al politico
e dell'imbecille a Dio.
Non diresse mai una funzione,
eppure ogni sera tornava con un occhio nero
perché diceva di aver fatto a cazzotti con Dio.
Non so se Dio le avesse anche prese,
di certo gliene dava secche al prete.
Diceva che ogni sera, dopo l'ennesima rissa,
si fermavano da qualche parte a bere insieme
per fare la pace.
Non era un prete in quanto pregasse, lui non pregava.
Lo era in quanto per fare a cazzotti con Dio
doveva pur crederci!
Gerbido mondo, prendo di petto i tentativi fatti
di condividere qualcosa
e la magia di capirci, è la risposta
I tuoi suoni acuti e le note gravi
dividono i nostri esseri dalla nascita
mentre continuiamo a prendere appunti
per quando dovremo vivere veramente
E proseguiamo nel lodevole tentativo
di dare la forma a qualche risposta
Il tentativo dev’essere la risposta
Nelle burrasche dei tuoi mari
ci stendiamo come selvatici animali dopo la corsa
come requie consolatorio
per il delirio ormai diffuso
Onnubilato, ci dispensi schiaffi come sveglia
per non farci franare nella banalità
di tutto il resto
Gerbido mondo
la tua magia ancorché soffocante
si prende i nostri corpi
ma libera i nostri offuscati cuori.
Tu sei Dio, l'unico, il solo vero Dio
d'amore l'essenza sei,
misericordia riempie il Tuo essere
Al tuo richiamo che dalle guglie delle cattedrali
come stelle lucenti arriva al cuore,
dal suono delle campane voci angeliche gloria ti rendono,
io rispondo aggrappandomi a te umile piccola donna
Mi farò tempio del tuo volere, cercherò in te
la luce che dal buio mi strappò un tempo,
ed ora che già il grigio mi avvolge
ed il freddo si fa pungente del tuo calore abbisogno
Aprirò la mia anima a te o Signore
affinchè possa entrare la luce,
strumento mi farò nel condividere
questo dono meraviglioso, nulla sarà per mio merito
perchè il tutto è tuo ed il tutto da Te viene
La mia vita avrà un nuovo senso,
una nuova emozione, sia nella gioia
che nel dolore che meno spine avrà
e molte più rose ne vestiranno i rami
Porterò il tuo messaggio di luce
a chi nel buio galleggia
mai nulla verrà da me, sarò la tua orma
lasciata sulla sabbia, coloro che seguire
la vorranno mai più si perderanno nei vicoli bui della vita
A te mi affido ed inchino o Dio
dai molti nomi ma unico, solo e vero Dio