bruciano di dolore,
vorrei bagnarmi nel fiume dell’amore,
per alleggerire il fardello
che porto dentro il cuore.
Volevo togliere le spine dalla corona
che, sul mio capo, hai posato,
ma quando vi ho provato,
hanno punto solo le mie mani
che, sanguinanti, sembrano senza domani.
Un cielo nero sopra di me vedo,
non è rosso il suo tramonto,
quando l’amore dentro di un uomo muore.
Hanno fori di chiodi le mie mani
e, scalzo, cammino sul selciato,
dove una croce porto sul calvario,
per avere la morte.
Padre mio perché mi hai abbandonato?
Forse sarò stato un cattivo esempio,
perché son stato tradito e come un ladro condannato?
Mi hanno insultato, dicendomi di avere usurpato il tuo nome.
Non sono io tuo figlio, come lo sono tutti gli altri uomini figli tuoi?
La parola della speranza e dell’amore, a tutti, ho portato,
probabilmente non mi hanno capito
e, per quello, mi hanno sacrificato,
per il dio chiamato denaro ed oggi ha molto potere,
e solo in quello, ora, l'uomo crede.
Dieci ne ha dati
Ti aiuterò
A portare il tuo corpo oltre i confini
a farlo fluttuare nell’aria
a uccidere i fantasmi di questa realtà
a forgiare il tuo spirito verso nuove illusioni
ma che scaturiranno subito in una vera realtà
in un luogo a cui sei sempre appartenuto
e che ti riabbraccerà felice.
Quaggiù
non domina l’estetica
non v’è materia
ma solo luce
e consapevolezza di scindersi nell’unicità.
Fuori dal sudario, mani e piedi ancora inchiodati
la corona di spine sulla fronte, vagando per la città
in cerca d’aiuto, una mano pietosa, un sorriso
innocente. Allora si può tornare dalla morte?
Chi guardava da fuori era allibito, il mistero
non era svelato, ma poteva essere visto.
Sarebbe bastato chiedere, forse, per sapere
cosa sarà dei nostri passi ad occhi chiusi
ma i curiosi e i benpensanti cambiarono strada
e qualcuno chiamò le guardie. Tornò tutto come prima
la morte assoluta, lo squarcio che è chiuso all’istante
quando il fondo del cielo è di un nero opprimente.
Che sarebbe ritornato ce l’aveva detto,
che anche la morte avrebbe sfidato ,
che per sempre si sarebbe rivelato.
E’ un pacifista per eccellenza
l’unico che ci sia mai stato ,
in terapia infatti non è mai andato.
.
Un’exclusiva unica la sua venuta,
il suo dissenso, la sua rivoluzione,
uomo da ultima generazione,
di beatitudine e illuminazione.
La sua passione è il mondo
e uno stile da anticonformista,
la sua, una vita da beat generation
è uno splendido manuale d’uso
per giovani generazioni senza convention.
Inneggia alla natura selvaggia,
al jazz, ai sacchi a pelo e all’autostop.
La sua Resurrezione è poesia vera
con un trilione di copie vendute
e inaugurazioni leggendarie per gente saggia.
Esempio di vita e di scrittura,
rinomato fino i giorni nostri:
era il più bravo, era un mistero
un verticalista nato…
E il mondo con il suo nome, si è salvato!
Fino a un certo punto, perché il cuore
dell’uomo è un mistero, ingannato dagli specchi
e appeso a una bava di vento. E la croce
che ci rappresenta, poi, ci divide, se altri
in un moto spontaneo d’odio affilano i pugnali
e lanciano i tir sulla folla innocente.
L’amore è sacrificio, ci è stato svelato,
per il bene dell’altro, ma se lo diventa anche l’odio,
non ci sarà più speranza. Si può tornare dalla morte?
E’ tutto in questa domanda, perché se fosse possibile,
cambierebbe tutto, la prospettiva o la visuale
non sarebbe più lo stessa. Avremmo tutti, ma proprio
tutti, un’altra possibilità e un’altra ancora.

Giunchiglie in fiore
i tuoi occhi mio Signore
nel delta del tuo cuore mi rifugio.
Gonfia è l'anima mia
per ciò che hai subito,
per le pene che hai patito
ma l'uomo ha rimosso
il tuo grande sacrificio.
La vita eterna c'hai donato
a discapito
del tuo preziosissimo sangue.
Sento una voce interiore
che mi guida in silenti passi
convergendomi verso te
mia radice!
La notte è chiusa.
Finalmente arriva l'alba
che avvolge e bacia il mio viso
come apostolo di luce.

Ripongo, in ginocchio,
un fiore di gocce:
figlio d'occhi pietosi,
che colano ciechi
all'ombra di piedi
bucati,
mani rigate...
colpe senza peccati.
Chiedo respiro:
un piccolo spazio
di sole tra me
e l'io...
un cielo a cuscino,
dove riporre il capo
prima del sonno
con Dio.
I tuoi occhi di ghiaccio riflesso
osservano il mondo
e ogni giorno lotti senza tregua
sai di vento e tempesta..
i tuoi morsi lacerano carni e anime
ma hai il cuore generoso e saggio
come il tempo che scorre
non sei fiero
ma nessuno può legarti.
sei spirito libero senza fine
sai amare con coraggio
meravigliosamente selvaggio e senza legami
non ha voce.
Il sordo non ascolta:
non ha udito.
Lo stupido annuisce sempre:
non capisce.
Il cieco:
sorride al sole,
s'innamora sotto la luna,
ascolta il fruscio degli alberi,
i suoni della notte,
le prime luci dell'alba,
le mamme che cantano alle culle,
i passi stanchi,
le voci roche delle emozioni,
lo strazio dei pianti e sa sempre:
come sorriderti,
come abbracciarti,
come guardarti.
allievi del sole
adoratori un'idea
che scuota al torpore
di cotanta ipocrisia
scritta a piene mani
opera prima di profeti
saccenti e villani
provarono oscurando
col vile racconto
di un dio di vendetta
e un destino tremendo
gettarono le anime
nel profondo della terra
coprendosi d'odio
di sangue e di guerra
ma noi che sognammo
un mondo migliore
possiam perdonare
mancanze
e le vuote parole
offrendo immacolata la fronte
alla e tiepida e pura
luce del sole
Insegnami a volare
come passero implume
insegnami a spiccare il volo
con ali forti e possenti
sostieni i miei sogni
che, quasi impossibili
s'infrangono contro rocce d'indifferenza
insegnami a tenere il cuore alto
e pieno di sorrisi
guardare lontano
senza volgere il capo a croci e paure
insegnami
ad amare senza freni
senza timori e remore
insegnami ad essere un dono
cuore spoglio depongo
giunge l’alba dipinta di porpora
M’innalzo lo spirito non risponde
scivolo ove silenzio stordisce
ancora sole sempre fra le nuvole
Tempra la preghiera dona
vuoto attorno
solamente gioia attira compagnia
E intanto fra gelo che dilaga
l’animo riprende goccia di respiro
quando al Signore mi abbandono
Un orecchio pronto a sentirsi dire “scusa Papà”.
Un esempio che segna la distanza tra
Chi l’Amore è e chi, indegno figlio, d’Amore è graziato.
Avrai visto i miei occhi, Ti sarai chiesto da dove viene questa luce? E Sorridendo Avrai scritto il suo nome.
Poi per un attimo Avrai pensato alle tenebre...
Dio mio più luce per il nuovo anno, più luce...
Con l'augurio di essere "illiminati" ed "illuminare" chi ci sta accanto
Buon Anno!
