Ore 10 del mattino, entro sotto la doccia. Aspetto che la caldaia faccia il suo dovere per mandarmi l’acqua calda, quindi vado sotto  il gettito caldo e rigenerante ma dopo una prima insaponatura il flusso diventa troppo caldo, la pelle si rifiuta di accettarla, allora giro la levetta del miscelatore e l’acqua torna tiepida. Bene, continuo a strofinarmi ben benino con la spugna e con le mani, passando il bagno schiuma neutro nelle parti dove occorre, e ad un tratto l’acqua si rifà tiepido-fredda, rigiro la levetta del miscelatore e di nuovo scende  acqua a temperatura formidabile.
Fischietto “Albachiara” del Vasco e rifletto!
Voglio l’acqua calda e c’è l’ho, la voglio più tiepida e il miscelatore mi ubbidisce, la voglio alla temperatura desiderata e sono accontentato; ma porco boia, che voglio di più?
Amplio il discorso sempre in riflettendo, e continuando con l’Albachiara esco dalla doccia e accendo il fon mentre l’accappatoio mi avvolge morbido e caldo.
Quasi quasi mi sta venendo un pensierino strano con tutte queste dolcezze.
Lascio perdere e mi concentro sul fatto.
Acqua calda o fredda, bagno schiuma, fon, accappatoio, ciabatte, benessere momentaneo ma sempre benessere è, cellulare col quale parlare con il mondo conosciuto, computer con internet che ci dà più di quello che ci basta, la televisione, noiosa, la radio, lo stereo, la macchina, mille diavolerie che a volte non usiamo. Ma come si può, aguzzando il discorso, parlare con una persona che si trova a migliaia di km di distanza? Come si fa a vedere immagini dall’altra parte dell’oceano, come si può comunicare con persone che nemmeno conosci e che sono di là dal mare e delle montagne, come si può! Quante comodità, quanti piaceri, quanto godere, e quante soddisfazioni ci dà la vita moderna, quanto ci offre in un manovrare una levetta o un interruttore, o un semplice pulsante; come fa la voce ad arrivare a me da lontano, e l’immagine a materializzarsi davanti ai miei occhi per poterla gustare in pieno? Che meraviglie, che straordinarie invenzioni, che misterioso vai e vieni di suoni voci ed immagini che ci fanno anche godere volendo.
Mi metto in pace, riprendo a fischiettare Albachiara, sempre del Vasco, e pensando a chi queste comodità non c’è le ha, ringrazio Dio di esistere, di poter godere di queste meraviglie, mi asciugo i capelli, pochi, e vado a fare la meritata colazione. Aspettami giorno! Arrivo!  
        
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Commenti  

paolo di cristofaro
+2 # paolo di cristofaro 20-11-2014 19:19
Si Nanni a volte rimaniamo estasiati da tante conquiste, tanti prodigi, ma il concetto è: siamo più felici? Sai mi ricorda un po Lo shampo del grande Giorgio Gaber! Complimenti Nanni per queste tue riflessioni profonde.
nabrunindu
+2 # nabrunindu 20-11-2014 21:58
grazie paolo, si è così, abbiamo tanto ma forse la felicità sta da un'altra parte, però accontentandoci , forse.....grazi e.
poetanarratore
+2 # poetanarratore 21-11-2014 10:31
Molta pratica ,tecnologia , a volte può diventare monotona, quindi si vorrebbe qualcosa di più reale o almeno palpabile ... M d'altro canto ci allontaniamo sempre più, anche se può sembrare che tutto è a portata di mano .Un tempo c'erano poche sale da ballo e molti di noi ragazzi degli anni sessanta creavamo compagnie e si andava a ballare in case private ,piccoli ritrovi ove l'intimità dava quel torpore famigliare e accadeva spesso che qualcuno si innamorava ,ad oggi le discoteche ove il movimento tribale è di moda ,una scimmia tura introversa e distante fa si che le due parti si mostrano indifferenti ,quasi scostanti o addirittura appariscenti ,una forma questa viziata dall'esuberanza ...tutto ciò è voluto da pochi i quali ne traggono profitti ,da qui il gregge che pascola e ignoro segue ,soffrendo sempre più i propri dolori .Un caro saluto
nabrunindu
+1 # nabrunindu 21-11-2014 19:08
grazie a te, sugli anni sessanta mi trovi perfettamente d'accordo, su tutto, perchè anche io li ho vissuti, con il mio complessino, tre chitarre e una batteria, certo oggi è tutto diverso, però se sapessimo accontentarci e apprezzare sarebbe anche bello!
Sara Cristofori
+2 # Sara Cristofori 21-11-2014 14:04
concordo col poeta narratore e aggiungo che mai come oggi comunichiamo e mai siamo stati più soli...
nabrunindu
+1 # nabrunindu 21-11-2014 19:11
un mio amico dice sempre: nell'era della comunicazione non comunica più nessuno. è vero, vedi una compagnia di quattro ragazzi e tutti e quattro armeggiano col cellulare, senza parlare fra di loro. l'ho visto anche alla camera dei deputati, guardate attentamente, uno parla e tutti gli altri con telefonino in mano per i cavoli loro.si tutto questo è vero, ma le comodità ci sono, a sapercele godere!!!!grazi e sara.
Caterina Morabito*
+1 # Caterina Morabito* 21-11-2014 16:07
Mi piace questo concetto del "vivere" attraverso le riflessioni quotidiane fondamentali e dirette, che danno un “senso della vita” attraverso gesti semplici accompagnati anche da un testo bello di Vasco Rossi, grazie Nanni!
nabrunindu
+1 # nabrunindu 21-11-2014 19:17
ti ringrazio caterina, si, siamo circondati da comodità, anche superflue a volte, il guaio è che non le apprezziamo più, in questo scorcio di era geologica tutto ci sembra scontato e dovuto, questo è il male, altrimenti sarebbe anche bello.....facen do la doccia e fischiettando albachiara, stavo proprio pensando ai nostri simili del Sudan, del Niger, della Mauritania del Mali, giusto per dirne qualcuno, dove l'acqua è un miraggio-lusso. :-x
Silvana Montarello
# Silvana Montarello 22-11-2014 22:22
Vasco è sempre il grande Vasco...meno male che abbiamo tutta questa tecnologia altrimenti come faremmo a comunicare da una parte all'altra dell'Italia. ;-)
nabrunindu
# nabrunindu 23-11-2014 01:22
infatti, grazie silvana,

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