Passano i giorni, crescono gli anni.
Lunga è l’attesa del tempo,
Che ammucchia i ricordi,
Come atti di una lunga commedia che tutto racconta.
Il teatro è già pieno.
La storia comincia.
L’attore, ignaro di tutto è già in scena.
Non conosce copione, non conosce battute.
Né tempi d’entrata e di uscita
Di una cosa soltanto, lui è certo.
Reciterà una storia di vita.
L’autore dall’alto ridacchia. E richiama:
“ Avanti mio caro, comincia la storia!"
Comincia, t’aiuterà la memoria!
Ma, se nel vuoto sentirai la tua mente volare.
"non dovrai far altro che improvvisare!”
“Cosa dici?"
Una trama? Un copione?
E no!
Sei solo un guitto? Un commediante?
O un Istrione?
“Il palcoscenico è tuo"! Si apre il sipario!
Improvvisa, mio caro! Improvvisa!
L’importante è non fare il buffone.
Questa voce, lui sente.
Come un pensiero costante.
Come d’incanto incomincia il racconto.
Confuse ha le idee,
Non riesce a capire,
“ Dormo? "Son desto"? Son saggio? "O son matto?”
“ Ma chi se ne importa, ”
Pensa deciso.
“matto o non matto, via al primo atto!”
Improvvisa la vita, giorno per giorno,
È talmente rapito, nella regia,
Che non s’accorge di quanto il tempo in fretta scorra via.
Si guarda allo specchio! Ed è già vecchio.
È di nuovo confuso.
“ Quanto tempo è passato?”
Cosa c’è in un minuto?
È la mia, storia?
O, sono un attore che recita a memoria?
Dove sono i confini reali?
E, quelli pieni di poesia, inventati dalla fantasia?
E, quanto è lungo il tempo?
Solo la frazione di un secondo? "O l’eternità del mondo?”
L’Autore dall’alto ridacchia.
Perché Lui le risposte le sa.
Ma, solo alla fine, glie le svelerà!
“ Dormi mio caro!”
Sussurra.
“ La vita è come un sogno, dura poco o niente."
Ma quant’è lunga la storia, a raccontarla.
Quando affiora nella mente.
“Non t’affannare, a cercare le risposte, “.
Le ho tutte scritte qui, per te,
Nel tuo diario.
Dovrai solo aspettare,
Finire e chiudere il Sipario!
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