Oggi non sono più il migliore amico,

ma solo un patrigno ed un nemico.

Così mi vedi, figlio mio, purtroppo,

ed io piango con in gola il groppo.

Quand'io morrò e non parlerò più,

allora, forse, ti ricorderai di me,

assiso dietro il tavolo sudato,

su cui la mente mia in gioventù

coi pensieri e con gli affanni, ahimè,

ho per tant'anni con lena logorato.

Or tu non comprendi, ma bontà

c'è in me e tanto affetto,

che mi spinge con difficoltà

a renderti uomo e non abietto.

Or stanco mi sento ed anche affranto,

di tutto mi rimane un gran rimpianto.

In me ho solo te ed un affanno

di lasciarti in eredità un grave danno.

Nel mio cuore c'è tanta amarezza,

in te freddezza e tanta indifferenza,

perchè non t'offro della vita una certezza,

la cui assenza produce delinquenza.

Nel mio cuore c'è tanta amarezza,

con cui convivo insieme con tristezza,

perchè non t'offro un posto di lavoro,

che per l'uomo è vita e pur decoro;

perchè vien meno il soldo giornaliero,

perchè ti educo al benfar sincero,

perchè non sono compare dei compari,

ovvero spazzola degli abiti talari;

perchè il ricatto aborro ed il compromesso,

perchè non voglio vederti genuflesso,

perchè solo il diritto pratico e t'insegno,

che distingue l'uomo probo dall'indegno,

dall'individuo dal fare scellerato,

che da parassita campa indisturbato.

Quando nascesti mi sentii più forte,

ma poi s'affievolì questa figura,

che non volle nuotar nel mar di fango,

che appesta, ahimè, l'Italia a morte,

che produce tra gli uomini frattura,

mentr'io stanco sul mio scritto piango.

Ricordo ancora tanti bei momenti,

i momenti, in cui, piccolo, dormivi

ed io nella fioca luce ti guardavo,

vedendoti già uomo d'alti intenti.

Un padre oggi non è più tal tra i vivi,

se non s'ammorba nell'appestato favo,

se non si vende ai politicanti

ovvero al basso clero gabbasanti.

 

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Profilo Autore: Gino Ragusa Di Romano  

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Commenti  

RAFFAELLO CONCA
+1 # RAFFAELLO CONCA 25-03-2015 13:25
Straordinaria
nabrunindu
+1 # nabrunindu 25-03-2015 15:07
amaramente giusto, straordinariame nte attuale, il cruccio di un padre che non riesce ad aiutare il figlio. aggiungo con noncuranza, senza prenderla per il verso sbagliato, e un padre che può farlo e che aiuta il figlio viene lapidato, frustato e cacciato dal suo posto. come va questo mondo di ipocrisia pieno zeppo? bò. bellissima poesia molto sofferta, secondo me.
Caterina Morabito*
+1 # Caterina Morabito* 25-03-2015 15:17
Gino è davvero straordinaria, quasi una supplica, una preghiera, cresciamo ed educhiamo i nostri figli inculcando fin da piccoli valori, etiche e rispetto, ma poi nella pratica e quando saranno grandi , sarà il mondo ad occuparsi di loro, saranno le scelte che faranno a farli maturare, anche se sono convinta che noi genitori nel nostro ruolo abbiamo fatto la differenza..... grazie
Gino Ragusa Di Romano
+2 # Gino Ragusa Di Romano 25-03-2015 15:40
Questo metabolismo continuo di lettura delle nostre opere e dell'interscamb io degli apprezzamenti favorisce la sublimazione del nostro animo. Grazie a Raffaello, a Nanni e alla dolce Caterina, nonché a tutte le poetesse ed ai poeti, che adornano questo sito.
Caterina Morabito*
+1 # Caterina Morabito* 25-03-2015 15:44
:-)
Giovanna Vecchio
+1 # Giovanna Vecchio 25-03-2015 15:54
Mi commuove e mi fa tenerezza questa dedica; questo dialogo intenso e consapevole; siamo sempre genitori: questa responsabilità ci appartiene come la certezza scontata che i figli li abbiamo voluti senza che loro lo sapessero e i figli vanno ascoltati, seguiti, AMATI.
Grazie; cìè da riflettere e molto :-)
Gino Ragusa Di Romano
+1 # Gino Ragusa Di Romano 26-03-2015 17:48
Grazie, Giovanna, delle tue gentili parole e di far parte di questo simposio poetico.
Silvana Montarello
# Silvana Montarello 30-03-2015 20:59
Molto profonda e sofferta, si dice che il mestiere dei genitori è il più difficile del mondo.

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