Canuto e stanco 'l vecchierel, 

movendo l'oculi verso lo ciel...

Trascolorando và lesto lo die.

Portando seco le lumìe.

 

Movesì l' vecchierel verso lo domo

a frugaleggiar con rape et lo pomo.

Domenedio d'un altro dì mi fece dono,

vita breve, par lampo di tuono.

 

Altissimo Onnipotente Domino mio,

teco affido la mia vegliarda sposa,

et la piccola giovane Rosa.

Nel freddo tempo c'avanza et l'età pensosa.

 

Canuta la folta barba, dal vetero tempo et pazienza,

Il nero baston fidele compagno e consolenza.

Volgendo l'oculi ver' lo Ponente in dentro lo pelago

el vermiglio ciel che tutto sembra pinto.
 

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Profilo Autore: Luciana Fusto  

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Commenti  

Debora Casafina
+1 # Debora Casafina 23-01-2012 09:36
un tuffo nel passato dei libri di scuola questo tuo testo eppur profondo e moderno ...complimenti e benvenuta in questo spazio creativo :-)
Alberto Automa
# Alberto Automa 23-01-2012 13:28
...complimenti x l'originale uso dell'italiano antico...mi fa pensare ad atmosfere di certi film ambientati in un'Italia arcaica e pagana...
Luciana Fusto
# Luciana Fusto 24-01-2012 09:04
Grazie Debora, grazie Alberto, felice e onorata di essere stata accolta in questo piccolo, grande, magico spazio!

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