Una bottiglia vuota su un tavolo
e tante altre che aspettano il loro turno
in disparte
una mano pone le sue carte
su un tappeto verde
logoro per i troppi inverni passati
mentre i semi aspettano disincantati
di essere raccolti dalla sorte
i re tremano per il giudizio
del tempo
le notti si fanno confuse
sfocate le immagini di una vita
passano come fantasmi davanti
ad occhi rossi di solitudine
non c’è più la bellezza di una donna
a rendere speciale quel rischio estenuante
a ritardare sempre il sorgere di quella luce
che avrebbe spazzato via il buio
di un’illusione.