Vorrei arrivare in alto fino al cielo,
spostare quella nuvola che copre il sole,
vorrei vedere meglio la sua luce,
vorrei sentire addosso il suo calore.
Il sole è incanto, è un gran mistero,
è luce, gioia e fa sbocciar l’amore,
è il tepore della vita ed è anche energia,
è un vero peccato per chi non l’ha capito.
Io supino disteso sul mio divano,
non faccio altro che ammirare il cielo,
come un pazzo poi sovente grido:
spostati nuvola, lascialo passare!
Tanti pensieri affollano la mia mente,
c’è nostalgia delle cose perse,
un po' di sole, quasi certamente,
spazzerebbero via ogni tormento.
Squillano le trombe tra trilli di uccelli,
in un mondo impestato da mille clamori,
eco di campanacci sui colli delle mucche,
sui tetti il canto di piogge inesistenti
echi di metallo nei cassoni di ferraglie,
sbatte e rimbomba la lattina nel dispenser,
lentamente risuona un cancello arrugginito,
un asino raglia ad un treno che sferraglia
nella fucina un fabbro, tra bagliori e clangori,
ammalia col maglio tra incudine e martello
tintinnano le forbici nelle mani dei barbieri,
mettono paura nei cieli i bombardieri.
Gocce di pioggia impronte di nubi,
suole per terra onde nel mare,
raggi di sole abbracciano il cielo,
parole di pace tra orme di guerra
digitali su innocenti polpastrelli,
vocali tra ambulanti menestrelli,
lo stampo di un bacio sul viso,
impronta di un amore improvviso
deboli tracce di inchiostro sbiadito
imprimono luce in un bianco diario,
l’impronta dell’uomo scuote la terra,
il pianeta ridotto a torrida serra.